giovedì 9 gennaio 2014

Pensiero ai solitari

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Persone strane i solitari, oscillano tra il bisogno di avere tante cose e quello di non aver bisogno di nulla. 

Con cose intendo proprio cose, quelle materiali; non come accade spesso quello di ficcarci in mezzo anche teorie più profonde.
Forse a volte hanno bisogno di tante cose per nascondere che anche loro hanno bisogno di qualcosa di più profondo a volte.
Altre volte invece non necessitano di nulla perché vogliono mettersi alla prova.


Davvero strane persone i solitari, sembrano non crescere mai. Mentre gli altri si sposano e fanno carriera, i soli appaiono come un infinito punto e virgola, mai una svolta decisa, mai un cambio di rotta, eterni adolescenti.
Eppure nel loro mondo fatto di pensieri e silenzi ogni giorno mutano, ogni giorno trovano qualcosa di valore per alzarsi dal letto, qualcosa che va oltre la sveglia e i doveri famigliari. Qualcosa di profondo, completamente loro, qualcosa di unico che li rende dannatamente soli, anche se a volte non vorrebbero, o semplicemente, non ne possono più.

Cosa cambia in uno che invia stati su FaceBook o in un eremita che esce fuori di casa per andar a sentire la natura pulsare? Niente, sono entrambi soli.
Una volta mi capitò di parlare con un eremita, una di quelle persone un po’ strane che vivono tra le montagne. Durante la conversazione gli chiesi se si fosse mai innamorato, lui mi rispose con sorriso sornione: “sì, intensamente… solo che eravamo entrambi troppo soli per incontrarci”.

I solitari sono così, vivono in un mondo fuori dal tempo dove gli appuntamenti non sono ne previsti ne imprevisti, sono semplicemente fuori luogo. Tutto è inadatto per una persona sola, dalle notizie ansa al mattino fino ad arrivare al meteo serale. Cosa volete che importi ad una persona sola di come vanno le borse o che tempo farà domani. Prenderanno quello che viene, useranno la pioggia per nascondere le lacrime oppure danzeranno con i raggi del sole.
I soli non cercano compagnia ma sembrano persone ben disposte a ricevere quello che capita, come quelli che hanno perduto ogni speranza.

Se ci pensi è strano, i solitari non sembrano persone poi così malvage, eppure non fanno di certo una gran fatica a rimanere sole. Sembra quasi che la compagnia e l’ammirazione va dove ci sia ostentazione.
Forse alla fine del gioco rideremo nello scoprire che i soli sono come tutti gli altri ma hanno semplicemente perso la voglia di affannarsi, di dimenarsi e combattere per qualcosa che sanno non è loro.
Forse, in fondo, il mondo si divide solo in due categorie di soli: quelli che sanno di esserlo e quelli che pensano di non esserlo.

(Autore: Gufo Oscuro)
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